Selva di Progno
Le prime testimonianze consistenti della presenza umana nel territorio di Selva di Progno risalgono, per quanto si conosce oggi, al medioevo, quando nel secolo XIV alcuni gruppi di carbonai e boscaioli bavaresi-tirolesi, provenienti dall'alto vicentino si insediarono nella parte più settentrionale della vallata d'Illasi, anche in segiuto alla concessione del vescovo Bartolomeo della Scala del 1287, fatta ad Olderico di Altissimo, per lo stanziamento iniziale nella zona di Roverè e di Velo.
Del territorio di Selva di Progno si parla esplicitamentei in documenti a partire dal XIV secolo: un documento di Casagrande del 1326 cita fra i possessi scaligeri anche le terre di Selva di Progno, ed una carta scaligera del 1329 nomina Campofontana al confine con Durlo.
Un documento del 1387 parla di Bertoldo figlio di Enrico di Selva di Progno; inoltre nel 1388 viene citata Campofontana come sede di masi tedeschi. Da ciò si deduce che i primi insediamenti di coloni cimbri dovrebbe risalire al 1340-1350 per le zone di Selva e di San Bortolo, ed al 1380-1390 per Campofontana e Giazza: si trattava di piccole comunità germaniche che inizialmente convissero con omunità italiane (forse ad esclusione di Giazza, in precedenza non abitata stabilmente, e citata per la prima volta alla fine dle XIV secolo e nel 1409), ma che ben presto prevalsero numericamente su queste, assorbendole nell'etnia tedesca.
Il 20 giugno del 1407 il nobile Verità di Verità compera dal Comune di Verona i possedimenti di Selva di Progno, comprese le contrade di San Bartolomeo e di Campofontana.
Nel XV secolo il comune di Verona ogni anno nominava un vicario che amministrava la giustizia nel territorio del Vicariato delle Montagne, ma sotto la Serenissima i comuni Cimbri ottennero esenzioni in fatto di dazi ed imposizioni fiscali, assicurando in cambio la custodia dei passi verso il Trentino. Nel 1616 tra i tredici comuni del Vicariato delle Montagne compare anche San Bartolomeo delle Montagne. Nel 1796 con la caduta della Serenissima, i cimbri del comune di Selva di Progno passarono dalla dominazione veneta a quella austriaca. Durante il regno Lombardo Vento passava nei pressi dell'attuale rifugio Revolto il confine con l'impero Austro-Ungarico: fiorisce così il contrabbando che fa la fortuna di diverse famiglie, con numerose perdite fra i contrabbandieri causa la neve, in quanto i percorsi ed i sentieri seguiti per evitare le guardie diventavano estremamente pericolosi in inverno.
Selva di Progno si è sviluppata con un'economia basata soprattutto sull'allevamento bovino, sull'agricoltura, ma anche in senso turistico con la costruzione di alcuni alberghi, locande ed abitazioni turistiche. Tra i prodotti tipici occorre menzionare il formaggio Monte Veronese ed una consistente produzione casearia.
Altra attività è quella estrattiva, vista la presenza di cave di marmo a Campofontana e a Selva di Progno. Queste due attività devono convivere nonostante siano totalmente diverse sia come utilizzo dei mezzi che come fini raggiunti. Inoltre esiste anche l'attività artigianale con l'insediamento di fabbriche che continuano ad operare nonostante insidie e la spietata concorrenza.
Festa del fuoco - 23 giugno - nella notte di San Giovanni
Sagra dell'Assunta - dal 12 al 15 agosto - Tradizionale processione religiosa con la Madonna dell'Assunta nel pomeriggio, intrattenimento folkloristico e durante la serata orchestra con ballo liscio.
Sagra di San Bartolomeo delle Montagne - agosto
Fiera del Derlo - primo fine settimana di ottobre
Il derlo è una specie di cesta a forma di cono da portare sulle spalle che una volta veniva usata per trasportare foglie secche, letame, ricci delle castagne, sassi, ecc.
Durante questa manifestazione è possibile vedere come si costruivano il derlo, cesti, rastrelli e tutti i vari arnesi che venivano usati in una normale giornata di lavoro di un contadino del tempo. Inoltre è possibile degustare il piatto tipico Gnocchi sbatùi e Codeghin coi crauti.
Festa di S.Barbara - dicembre.
Selva di Progno è raggiungibile dall'Autostrada A4 Milano-Venezia (uscita casello di Soave), SS11 verso Verona; a Caldiero (semaforo vicino hotel Baretta) a destra per la SP 22 in direzione Illasi, Tregnago, Badia Calavena, Selva di Progno, Giazza.