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Roveredo di Guà

Sicuramente frequentato in epoca preistorica, come testimoniano dal ritrovamento in località Colombara di un'accetta in marmo serpentino databile al V-IV millennio a.C., solo verso il XI-IX secolo a.C. si può parlare sicuramente di un abitato roveredano, come testimoniato dai pochi frammenti di ceramica ritrovati in centro paese durante l'edificazione di un palazzo.

Meglio documentata è la presenza Romana. Roveredo faceva parte della Centurazione Atestina, conseguente alla suddivizione di un'ampia porzione del territorio tra Verona e Padova per l'assegnazione di terra a numerosi soldati che parteciparono alla battaglia di Azio nel 29 a.C.

Nuove tracce dell'abitato di Roveredo compaiono nel Basso Medioevo quando Rodolfo, Vescovo di Vicenza, dona il feudo di Roveredo nel 975 al monastero dei SS. Vito e Modesto di Mandota. Il territorio successivamnete fu teatro delle battaglie tra Ezzelino da Romano ed i marchesi d'Este, che ne contestavano l'assegnazione, da parte del Vescovo di Vicenza ai Malacappella, signori dl colognese. Nel 1200 la Villa di Roveredo fu oggetto di mire degli Scaligeri sostenuti dall'imperatore Enrico VII, di cui divenne un importante capitaniato con le leggi speciali.

La contesa continua tra veronesi e padovani, con le conseguenti guerre e devastazioni del territorio, portò i residenti ad affidarsi alla potenza di Venezia, che dichiarò il Mandamento di Cologna territorio veneziano e lo affiancò al Sestriere di Dorsoduro, concedendo particolari privilegi. Prosperità e tranquillità caratterizzano i secoli successivi.

Nel frattempo la grandezza veneziana andava declinando, mentre all'orizzonte facevano la loro comparsa fracesi ed austriaci, che si contesero il territorio sino alla presa di Cologna nel 1797 da parte delle truppe di Napoleone. L'amministrazione francese del territorio creò tale scontento, che nel 1815 fu accolto con entusiasmo l'arrivo degli austriaci, che diedero nuovo impulso allo sviluppo del paese. Dopo l'iniziale entusiasmo la situazione andò peggiorando ed anche a Roveredo si sentì l'influenza dei moti che andavano manifestandosi in tutto ilnord Italia nel 1848, culminati con la Terza Guerra di Indipenedenza che nel 1866 decretò la creazione del Regno d'Italia, di cui anche Roveredo divenne parte.

La difficile situazione economica e le epidemie di fine secolo, contribuirono ad accelerare i fenomeni dell'emigrazione, accentuata soprattutto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, e della contestazione operaia di inizio secolo scorso culminata in violenti episodi.

Anche Roveredo seppur marginalmente fu toccata dalla violenza dell'epoca fascista e dalle grandi guerre, a conclusione delle quali intraprese un difficile percorso che lo hanno condotto alla sua attuale realtà.

L'economia

L'attitudine prevalente del territorio è l'agricoltura ad alta specialità, incentrata principalmente sulla coltivazione del Radicchio rosso di Verona e della Patata dorata di Guà.

Il radicchio rosso con le sue eccellenti caratteristiche organolettiche e le peculiari tecniche di coltivazione e di lavorazione, è da alcuni decenni uno dei protagonisti dell'agricoltura roveredana. Uno sviluppo esponenziale reso possibile grazie ai sacrifici di tutta la filiera, ma soprattutto a fronte dell'impegno e della lungimiranza di due pionieri in fatto di zermoi: Giovanni Lovato, meglio conosciuto come "il re del radicchio", avendo detenuto per lungo tempo il primato in fatto di superficie coltivabile dedicata, e Battista Marcon, che procurò le prime grosse partite di sementi per la nostra area ed indirizzando la coltura del secondo raccolto, con semina in luglio-agosto e raccolta in autunno-inverno.

Roveredo, nell'ambito del primato del Veneto in Italia per la coltivazione delle varie specie di radicchio, occupa un posto preminente con la sua produzione di radicchio rosso di Verona.

I terreni alluvionali che hanno formato le nostre campagne, ricchi di sabbia, limi e argille di alterazione dei terreni vulcanoclastici dell'alto vicentino e trasportati dal Guà e dai suoi affluenti, ben si prestano alla coltivazione della patata che presenta una particolare e tipica colorazione rossastra.

La Patata Dorata dei terreni rossi del Guà è conosciuta per le sue qualità organolettiche particolarmente appezzate nel consumo fresco, come patata da insalata, ma anche per la preparazione di gnocchi ed altri piatti. Comune a tutte le varietà sono le caratteristiche esteriori: forma allungata del tubero, occhi molto superficiali, che quasi non si vedono, buccia chiara, liscia e pulitissima, con la doratura caratteristicha che ha permesso di farla aprezzare anche in termini commericiali.

L'artigianato e la piccola media industria sono collocate principalmente in due zone lungo la provinciale colognese: una nelle prossimità del centro e l'altra in frazione Cicogna, con una predominanza di attività meccaniche. Naturalmente sono presenti molte attività legate alla vendita e lavorazione dei prodotti agricoli. Recentemente un'azienda agricola si è qualificata nella coltivazione delle ROSE da taglio "GIULIETTA ROSA DI VERONA".

Fa parte dei Comuni di produzione del PROSCIUTTO VENETO BERICO-EUGANEO

Si produce anche il famoso MANDORLATO DI COLOGNA VENETA. Specialità natalizia tipica e rinomata del colognese,

che si caratterizza per l'assoluta genuinità degli ingredienti e per la singolare manifattura.

Il Folklore

Il secondo fine settimana di gennaio: "Fiera del radicchio rosso di Verona". Festa tradizionale, al coperto, dove oltre che alla degustazione di risotto con il radicchio e di altri prodotti tipici veronesi come la pearà con il cotechino, è momento di confronto tra produttori della zona, con incontri dedicati alla produzione e commercializzazione del prodotto, oltre che di divertimento per i numerosi partecipanti con musica e spettacoli e giochi per i più piccoli.

Da metà maggio a metà giugno "TORNEO NOTTURNO DI CALCIO CAT. GIOVANISSIMI – ESORDIENTI" presso il campo da calcio comunale in Via 25 Aprile

A fine maggio: "Festa in onore della Madonna". Festa paesana che si tiene presso l'oratorio della Madonna della Salute di Via Marina. Stand gastronomico e giochi popolari con tombola e cuccagna.

Prima domenica di luglio: Sagra di San Pietro, santo patrono del paese. La festa è abbinata alla fiera agricola della Festa della Patata.

La gastronomia

Risotto con il radicchio rosso di Verona.

Come si raggiunge

Il paese è raggiungibile dall'Autostrada A4, uscita casello Soave-San Bonifacio (VR), direzione Cologna Veneta;

dall'Autostrada A13 Padova-Bologna, uscita casello Monselice (PD), Direzione Este-Montagnana;

dalla SS Transpolesana uscita presso Legnago con direzione Vicenza, attraversando i paesi di Minerbe e Pressana;

da Vicenza prendendo la Riviera Berica e transitando per Noventa e Pojana Maggiore.