Palù
Nel 1194 il comune di Verona, proprietario della Palus, iniziò una grandiosa opera di bonifica che si concluse nel 1199 con l'assegnaizone dei terreni redenti ad un consorzio di 400 cittadini di varia estrazione sociale, finanziatori dell'opera.
Palù, grazie alla sua appartenenza al Comune cittadino, mantenne una condizione giuridica uguale a quella della città: i suoi abitanti godevano cioè degli stessi diritti e dovevano osservare gli stessi doveri degli abitanti di Verona.
Nel 1400 le più grandi famiglie nobiliari veronesi cominciarono ad acquistare terreni fino a quel momento polverizzati in minuscole proprietà. Tra di esse vanno citate le famiglie Miniscalchi, Maffei, Sagramoso, Guagnini.
Nella prima metà del 1500 a Palù, grazie all'abbondanza d'acqua, venne introdotta la coltivazione del riso ad opera del Trivulzio. Tale coltivazione rimase attività economica prevalente sino agli inizi del secolo XX, fino a quando cominciarono ad arrivare risi da altre zone italiane.
La tradizionale fonte di reddito è l'attività agricola che ha raggiunto alti livelli di specializzazione delle colture di frutta (mele, pere) e, recentemente ortaggi prodotti in serra.
Da qualche anno, grazie all'impulso dovuto alla creazione di una zona artigianale, hanno trovato sviluppo anche attività artigianali di medie dimensioni (principalmente nel settore meccanico).
Martedì grasso: sfilata dei carri allegorici
Festa del Patrono (S.Zeno): seconda domenica di maggio;
Festa della fioritura della Mela: fine maggio;
Solstizio d'estate: 22 giugno;
Corsa podistica organizzata dal gruppo podistico Palù: 25 aprile.
Provenendo da Verona si supera S.Giovanni Lupatoto e poi si devia per il rettilineo che porta a Palù. Provenendo dalla parte settentrionale della provincia si prende per Zevio e si segue l'indicazione per la Transpolesana.
Provenendo da Legnago è utile prendere la Transpolesana ed uscire ad Oppeano e poi seguire la segnaletica.