Lavagno
Il territorio comunale di Lavagno che si sviluppa tra la pianura e le colline all'imbocco della Valle di Mezzane, si estende su un terreno fertile, ricco di acque e naturalmente vocato all'agricoltura.
La frequentazione da parte dell'uomo fu assai precoce e infatti le tracce archeologiche vi confermano la stabile presenza umana fin dall'epoca preistorica, per poi aumentare in maniera considerevole avvicinandosi all'età storica, soprattutto a partire dall'epoca romana. I primi insediamente localizzabili nel territorio furono di fondazione pre-romana probabilmente paleoveneta: i reperti rinvenuti permettono di ipotizzare l'esistenza di un villaggio sul colle di San Briccio (già esistente tra VII e VI sec. a.C.) e di un castelar (il castelar di Lepia Età del Bronzo) nella zona meridionale dell'odierno territorio comunale.
Insediamenti di maggiore entità sembrano però essersi costituiti in epoca romana: se infatti è incerta l'origine del toponimo, che potrebbe essere di origini romane oppure essere collegabile ad un termine retico. Lavaniu di oscuro significa, sicura è la suddivisione dell'abitato determinata dal tracciato della via Postumia, che, attraverso l'area abitata e i coltivi, separò e difinì i due centri di Lavaneus ad Montem, sorto sulle alture modeste che coronano la valle, e Lovaneus ad Planum, ubicato nella piana alluvionale. L'abitato sulle colline risultò il più longevo: nel medioevo per i nuclei abitati, le alture furono sempre predilette alla pianura perchè meglio difendibili e protette da eventuali esondazioni.
Così accadde anche a Lavagno, dove gli abitanti costituirono inizialmente il nucleo di quella che diverrà poi la frazione di San Briccio, posta ad oltre 200 metri di quota, per poi formare altri due borghi, a San Pietro ed a Vago, quest'ultimo sorto intorno all'antico guado della via Postumia (come conferma il toponimo latino) sul corso del Progno. Il primo documento che menziona Lavagno risale al secolo XI: da questo sappiamo che il vicus ed il castrum di Lavagno vennero attribuiti da Corrado II al Vescovo di Verona e rimasero per circa due secoli proprietà vescovile: passarono poi al comune di Verona ed in seguito agli Scaligeri, ai Visconti ed infine a Venezia, quando la Serenissima estese i suoi domini sul veronese.
A partire dal medioevo furono però numerose le famiglie patrizie che poterono acquisire beni e terre a Lavagno: alcune legano il proprio nome alle splendide ville che vi fecero costruire e che ancora oggi imprezioscono il territorio. Notevole anche la presenza monastica con due monasteri presenti: San Giuliano di Lepia e San Giacomo di Grigliano.
Lavagno rimase a lungo un centro agricolo ed ancora oggi rivestono una grande importanza per l'economia locale le coltivazioni di cereali ed uva.
Attualmente però si registra un preponderante sviluppo di imprese artigianali, industriali e commerciali e di attività legate all'edilizia.
Festa patronale SS. Pietro e Paolo (29 giugno)
Festa patronale San Francesco nella frazione di Vago (prima domenica di ottobre)
Carneval de Lavagno (sabato dopo il "venerdì gnocolar")
Festa dello sportivo (giugno)
Festa del "Solstizio d'estate" (prima settimana di giugno)
Festa d'estate (prima metà di luglio)
Sugoli: dolce preparato con mosto, acini, farina e zucchero, cotto a fuoco lento e lasciato a raffreddare. I sugoli possono essere serviti freddi, come budino, o possono essere conservati in vasetti come marmellata.
Potona: mosto d'uva bollito con la farina.
Lavagno è raggiungibile attraverso l'autostrada A4 Milano-Venezia (uscita casello di Verona Est), ed è collegata a Verona attraverso la SS 11 fino in località Vago, quindi imboccando la strada della vallata di Mezzane fino a raggiungere l'abitato di Lavagno.
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Verona Porta Nuova, l'aeroporto più vicino è il Catullo di Verona-Villafranca.