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Badia Calavena

I primi dati certi su Badia Calavena risalgono al 1040 quando Walterio, vescovo di Verona, fece costruire un castello sull'attuale monte San Pietro, impiegato dai vescovi di verona come resdenza estiva.

In questo Castello nel 1068 sorse il monastero dei Ss. Pietro e Vito e fu solo nel 1178, con l'abate Simone, che la nuova sede abbaziale venne trasferita ai piedi del monte. Il toponimo trae origine dalla locale abbazia, che conobbe il suo massimo splendore quando le 1185 Papa Lucio III vi venne in visita.

L'attuale impianto è della prima metà del sec. XV. Il paese svolse un ruolo importante nella storia dei Tredici Comuni e nel 1405, passando dalla Signoria di Verona alla Repubblica di Venezia, unendosi agli altri comuni dei Monti Lessini, diede vita al Vicariato della montagna dei tedeschi o del carbon.

Nel 1797 sotto il dominio francese, Badia Calavena diventa centro del Distretto della Montagna.

Se per molti anni il comune è stato soggetto ad una diminuzione di popolazione, ora è in atto un'inversione di tendenza. Con le sue quattro frazioni - Sant'Andrea, Sprea, San Valentino e SS. Trinità conta di una superficie di circa 26 kmq.

Trovandosi ad un'altezza di 470 m slm il suo clima mite e le varie manifestazioni che si sussegono durante l'anno ne fanno un'attraente meta turistica. Arte folklore e gastronomia si intrecciano e offrono a chi visita Badia e le sue frazioni un ottimo punto per scoprire e conoscere il territorio circostante. Presenta infine numerosi esempi di opere di arte popolare frutto di fede e pietà religiosa. Molto importante è il complesso abbaziale del capoluogo con il chiostro quattrocentesco, la tolstrina, la chiesa vecchia, segno di un'antica prosperità e centralità avuta da Badia Calavena.

L'arte

L'interesse artistico della zona è legato per lo più all'arte sacra. Le chiese parrocchiali, costruite nel corso dell'ultimo secolo, sono arricchite da affreschi, da pale di più antica origine e da strutture in legno. L'abbazia del Maffei in piazza del Mercato, attualmente adibita a canonica, risale al 1430.

La chiesa parrocchiale invece, fu costruita nella prima metà del 1800, e ospita dipinti dell'Orbetto e del Cavazzola.

Sul territorio vi sono numerose sculture e le pitture, realizzate grazie alla fede e alla pietà religiosa degli antenati, tra cui una colonna raffigurante la Beata Vergine con Bambino a Valcasara di Sotto e un'edicola murata ai Santoli con la raffigurazione di un Crocefisso tra due Marie.

Numerosi affreschi si trovano sull'esterno ed anche all'interno delle abitazioni, in particolar modo a Sant'Andrea.

L'economia

L'economia da sempre legata all'agricoltura, ha trovato sbocchi importanti nell'industria, in particolar modo tessile e dell'arredamento, nonchè nell'artigianato (tessile, ferro battuto, lavorazione del marmo e del legno).

Ai già conosciuti e tradizionali prodotti agricoli pedemontani come le ciliegie, i marroni,le patate e l'allevamento bovino, si stanno incentivando nuove attività integrative come il tartufo, l'allevamento della chiocciola e la diffusione delle erbe officinali.

Di notevole intersse è il tradizionale mercato del mercoledì.

L'enogastronomia

Tra i piatti tipici della zona si ricordano i Bigoli al Torcolo, gli gnocchi di patate e altri ancora legati all'utilizzo del tartufo locale, i secondi piatti a base di selvaggina, e la classica polenta con i bogoni; infine i dolci realizzati con prodotti del posto come le castagne e i frutti di bosco.

Il folklore

Nel capoluogo "Antica Sagra dell'Abbazia" (II° domenica di giugno), "Festa Patronale" del Capoluogo in commemorazione dei SS. Vito, Modesto e Crescenza; "Festa di San Pietro" (28 giugno); "Festa del Pistoniere" (I° domenica di giugno), manifestazione folklorisitca con sparo dei Trombini (grossi fucili ad avancarica) e convegno nazionale di studi relativo all'arma usata dal gruppo, intrattenimenti vari.

A sant'Andrea "Antica Fiera dei Bogoni" (30 novembre o prima domenica di dicembre), la più antica mostra mercato d'Italia della chiocciola percolata (bogoni in dialetto, Snekan in cimbro), nel corso della quale si tengono convegni a livello nazionale, sull'elicocultura e sul tartufo, con degustazione di prodotti, artigianato e folklore della Lessinia.

A Sprea "Festa delle Erbe Officinali" (II° domenica di settembre). Tipica del paese la tradizione dell'uso delle piante officinali, sulla scuola di Don Luigi Zocca, il Prete da Sprea, su cui si svolge il convegno di studio che contraddistingue la manifestazione.

Presenti stands gastronomici con specialità tipiche a base di erbe; tradizionale "Voto di San Rocco" (ultima domenica di luglio), processione in onore del Santo in ringraziamento per la fine della peste del 1630; "Sagra di San Rocco" (metà agosto). A SS. Trinità, "Festa della Madonna de La Salette" (metà agosto). A San Valentino, "Festa della Madonna del Carmine" (metà luglio).

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